In un mondo sempre più orientato verso la sostenibilità e l'armonia con l'ambiente, il design e l'architettura giocano un ruolo cruciale nel plasmare lo spazio in cui viviamo e lavoriamo. Spazio A, un'azienda di progettazione e restauro con sede in Puglia, ha abbracciato questa missione con passione ed innovazione. Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare il co-fondatore di Spazio A, Riccardo Attimonelli, per scoprire come questa azienda sta contribuendo a creare un connubio perfetto tra l'interior design e la natura circostante.
Il nostro studio è uno studio che nasce qualche anno fa, nel 2015, dove tre professionisti, con circa dieci anni di esperienza alle spalle, hanno deciso di investire in un team. Diversamente da quanto siamo abituati a vedere nella nostra zona, dove ognuno porta avanti il suo percorso, noi abbiamo scelto di investire nel team. Abbiamo formato questo gruppo chiamato Spazio A, con l'obiettivo di curare l'intero processo di progettazione e di concentrarci soprattutto sull'interior design. Il nostro punto di forza è il restauro, in particolare il recupero di masserie storiche, dato che ci troviamo in Puglia, una regione ricca di patrimonio storico e artistico.
Il progetto di cui vorrei parlare oggi è uno dei nostri ultimi, dove abbiamo messo al centro il rapporto tra la natura e l'interior design. Abbiamo spinto i confini per rendere esterno ed interno quasi un unico ambiente. Mi piacerebbe raccontarvi di questo progetto innovativo.
Abbiamo creato una connessione tra l'esterno e l'interno utilizzando una parete che divideva la zona veranda da quella interna. Questa parete, detta "setto", è diventata l'elemento comune che permette alla parete verticale esterna di entrare nell'abitazione e diventare parte integrante degli interni. Ma non ci siamo fermati qui. Per rafforzare ulteriormente questa connessione, abbiamo inserito al centro del salone una teca che comunica direttamente con l'esterno, al cui interno abbiamo collocato un acero rosso, rispettando le esigenze della pianta.
Esatto, si tratta di una ristrutturazione molto significativa. Quando si lavora su progetti di recupero, è fondamentale considerare l'orientamento dell'edificio, un aspetto spesso trascurato in passato. Le antiche strutture, come le masserie, erano progettate con grande attenzione all'orientamento rispetto al sole e al vento. Questo insegnamento ci ha guidato nella nostra opera, recuperando questa preziosa pratica.
Personalmente, ho una passione per il verde che deriva dalla mia infanzia e dalla presenza di parenti nel settore. Vivo in campagna e ho sempre curato il mio giardino. Tuttavia, quando si tratta di selezionare essenze specifiche, collaboriamo con esperti vivaisti e professionisti del settore del verde per garantire risultati eccezionali, come la verde Profilo che conosco da tanti anni anche grazie a Nicola Bombini.
Io non guardo al verde come un vezzo decorativo, ma fa parte della progettazione.
"Confronto" è una parola che rappresenta molto il nostro studio perché, nel momento in cui inizia un progetto, è sia all'interno dello studio tra le varie figure specialistiche che con il cliente. Quest'ultimo è fondamentale affinché assuma l'aspetto che il committente desidera. Sono convinto che un progetto deve essere strettamente legato a chi lo deve abitare o gestire.
Spazio A, guidata dalla visione di Riccardo Attimonelli e del suo team, dimostra come l'architettura e il design possano abbracciare la natura e l'ambiente circostante in modo armonioso. Attraverso la ristrutturazione di antiche strutture e il rispetto per la cultura del verde, Spazio A sta plasmando un futuro in cui la connessione tra l'uomo e la natura è un elemento centrale nella progettazione degli spazi. La loro parola chiave, il "confronto", rappresenta l'essenza di un approccio progettuale che coinvolge i clienti e il team, creando spazi unici che rispecchiano le esigenze e i desideri di coloro che li abitano. Spazio A è molto più di un semplice studio di design, è un esempio di come l'architettura possa essere una forma d'arte che unisce l'uomo alla natura.
Intervista a cura di Giorgio Tartaro
