Futuro Sostenibile: Innovazione e Emozione nell'Architettura

Intervista a Giancarlo Zema di Design Group

In un mondo in continua evoluzione, l'architettura e il design stanno assumendo una prospettiva completamente nuova, abbracciando l'innovazione e la sostenibilità come fondamentali per il futuro. Abbiamo avuto l'onore di intervistare Giancarlo Zema, il fondatore di Design Group, uno studio di architettura e design all'avanguardia che sta rivoluzionando il settore con progetti altamente innovativi, ecosostenibili e intelligenti. In questa intervista, esploreremo il mondo di Zema, dalle architetture galleggianti che producono energia all'idrogeno verde, tutto incentrato sulla curiosità e l'emozione nell'architettura del futuro.

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Partiamo da te, dalla vostra realtà, di che si occupa Design Group?

Fondamentalmente siamo uno studio di architettura e design, ci occupiamo di architetture altamente innovative, ecosostenibili, smart, come va molto di moda in questo periodo. In realtà siamo coinvolti in tutta una serie di progetti internazionali, devo dire, molto interessanti e stimolanti, perché in realtà ci occupiamo di architetture, infrastrutture intelligenti, habitat galleggianti, ecosostenibili, ma che producono l'energia per il proprio fabbisogno e quant'altro.

 

Mi parli dei vostri progetti più recenti?

Negli ultimi cinque anni siamo molto coinvolti in progetti, addirittura su nuove tipologie architettoniche, che sono questi vertiporti, queste strutture per permettere la mobilità aerea avanzata, questi droni elettrici, passeggeri. Stiamo avendo delle collaborazioni addirittura anche con la Cina per progettare questi vertiporti molto legati alla natura. Infatti, ne abbiamo progettato uno che si ispira addirittura agli alberi africani Baobab, quindi molto particolare, struttura in legno lamellare, questo roof garden che diventa poi pista di decollo per i droni.

 

Un progetto davvero innovativo. Che cosa rappresenta per voi?

È vero, è vero, hai assolutamente ragione. Abbiamo fatto anche dei villaggi galleggianti per le Maldive, piuttosto che un ultimo progetto per la Levi Montalcini Foundation a questo spazio espositivo completamente immerso in un bosco di Paulownie e si ispira proprio alla scoperta dell'NGF di Rita Levi Montalcini. Facciamo che gli studi di Stefano Mancuso parlano proprio di questo, dei dialoghi delle piante con rete e radici.

 

Quindi, il vostro approccio all'architettura è profondamente radicato nella natura?

Sì, Stefano Mancuso ovviamente è il messia, è colui che ci illumina, assolutamente. E gli architetti stanno lavorando proprio su questi temi. È anche molto bello quello che dici, ripensando delle tipologie. Banalmente l'urbanistica paragonata proprio a queste cellule di nuova vita. È vero, quasi organismi nuovi che vivono di vita propria e devono in qualche modo rispondere alle nuove esigenze anche delle smart city che stanno davanti. E' interessante che le smart city energeticamente autosufficienti, quindi villaggi energetici piuttosto che temi tosti.

 

Parlando di sostenibilità, mi hai menzionato le "Green Island" che avete realizzato per ANAS. Puoi approfondire?

Tra l'altro proprio su questo, su queste infrastrutture intelligenti abbiamo da poco realizzato per ANAS le Green Island, le prime smart roads d'Europa, proprio con questi oggetti, elementi di arredo urbano che producono energia e la donano sia alle auto elettriche che a tutto l'illuminazione off grid di questi impianti.

 

Cosa puoi dirci dei tuoi progetti futuri?

Oggi vi ho portato due progetti che mi stanno particolarmente a cuore. Lo Smart Road Center qui su Roma, un progetto pilota per ANAS, e Hydrogen Forest, dedicato all'idrogeno verde, un tema di estrema attualità. In quest'ultimo, abbiamo progettato delle stazioni di ricarica come alberi di paolonia, distributori di idrogeno per le auto di nuova generazione, con coperture fotovoltaiche e pareti verdi che donano ossigeno e assorbono CO2.

L'intervista a Giancarlo Zema di Design Group ci ha portato nel futuro dell'architettura e del design, dove l'innovazione, la sostenibilità e l'emozione si fondono in progetti straordinari. Il suo approccio ispirato alla natura promette di cambiare il volto delle città e delle infrastrutture, conducendoci verso un mondo più sostenibile e intelligente. Design Group sta dimostrando che è possibile creare non solo edifici funzionali, ma anche emozionali, che rispondono alle esigenze del presente e del futuro.

Intervista condotta da Giorgio Tartaro

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