Dove si può applicare il BIOPHILIC DESIGN

DOVE SI PUÒ APPLICARE IL BIOPHILIC DESIGN

Il Biophilic Design è una scienza applicata che si fonda sugli studi e sulle scoperte che riguardano il rapporto millenario tra Uomo e Natura, volti alla progettazione di ambienti artificiali coerenti con la biofilia umana. Oggi questo approccio progettuale viene spesso percepito da molti come un trend passeggero e lo si associa unicamente all’inverdimento decorativo interno ed esterno delle architetture, oppure al massimo a interventi che riguardano solamente gli spazi interni degli edifici. Abbiamo già sottolineato in altre occasioni come tutto ciò si traduca in una visione miope e limitativa di questa disciplina. 

Si tratta di una disciplina molto flessibile, ampia e complessa che è focalizzata sul miglioramento del benessere e della salute psicofisica delle persone e sulla creazione di spazi più sani e piacevoli che si ispirano al mondo naturale. Riteniamo che il Biophilic Design sia una corrente forte che entrerà sempre di più nella normale prassi di ogni intervento di progettazione. È una materia innovativa e multidisciplinare che non ha ancora trovato uno spazio consolidato nelle scuole di progettazione; pertanto, per i professionisti della filiera è difficoltoso affrontare l’argomento da un punto di vista teorico e soprattutto pratico. 

Il Biophilic Design per Verde Profilo

Noi di VERDE PROFILO siamo motivati e convinti che le nostre molteplici soluzioni di applicazione del verde su tetti, facciate e all’interno degli spazi architettonici, fanno parte degli aspetti molto importanti della progettazione biofila, visti anche i numerosi benefici misurabili del contatto diretto con il verde che sono stati oggetto di un numero cospicuo di studi scientifici. Proprio per questo motivo l’impiego della vegetazione va gestito con molta cautela, andando oltre il concetto di verde come decoro per gli edifici. Siamo consapevoli che la vegetazione deve essere integrata e rafforzata sapientemente con altre strategie biofile.

I protocolli di progettazione biofila

Per poter applicare il Biophilic Design, bisogna innanzitutto esaminare le caratteristiche specifiche di noi esseri umani e quali sono le nostre vere necessità. È indispensabile approfondire le conoscenze sulla BIOFILIA e comprendere perché è importante e fondamentale tradurre la nostra innata predisposizione ad imparare dalla Natura, negli ambienti costruiti.  

Per la parte applicativa esistono diversi protocolli di Biophilic Design, sia empirici sia scientifici, che hanno come obiettivo la traduzione della nostra biofilia in una chiave progettuale. Tutti i protocolli esistenti partono da un comune denominatore: gli studi dell’ecologo di Yale Stephen Kellert che nel lontano 2008 ebbe la lungimiranza di parlare per primo di Biophilic Design e di definire complessivamente 72 attributi che aiutano a rendere gli ambiento costruiti biofili (Kellert, 2008). 

• I 72 attributi (Kellert, 2008), 
• 24 attributi rivisti (Kellert, Calabrese, 2015), 
• 15 pattern/modelli (Terrapin Bright Green, 2024, 2020)
• 10 temi (Bolten, Barbiero, 2020, 2023), 

sono i protocolli di progettazione biofila più riconosciuti dalla comunità scientifica. Essi possono essere applicati praticamente in tutti gli ambiti e alle diverse scale d’intervento, sia negli ambienti esterni che in quelli interni. 

Per ogni progetto deve essere studiato il contesto in cui si realizzerà, la destinazione d’uso specifica, le tipologie di attività previste al suo interno e soprattutto le caratteristiche e i bisogni specifici delle persone che usufruiranno degli spazi, perché ognuno ha esigenze e intenzioni differenti. 

È facile intuire che luoghi per il lavoro dovranno avere caratteristiche diverse rispetto a edifici residenziali o a quelli dedicati allo studio o al tempo libero. A prima vista sembra un’ovvietà, ma bisogna considerare che per ogni progetto sarà molto utile trovare soluzioni con un buon livello di flessibilità per un facile cambio futuro della destinazione d’uso dell’edificio o di uno specifico spazio. Oltre a singoli edifici, spazi interni o parti di essi progettati rispettando i criteri biofili, si possono riscontrare anche esempi con scale d’intervento più ampie, come interi quartieri e aree urbane, ma anche intere città. Il mese scorso abbiamo trattato le città biofile (“Biophilic Cities”).

Gli ambiti di impiego del  Biophilic Design

Ora vediamo più da vicino gli ambiti in cui può essere impiegato il Biophilic Design. L’elenco contiene alcune linee guida generali per le differenti tipologie di spazi artificiali. Le strategie biofile possono essere applicate in una vasta gamma di contesti e ambienti per migliorare il benessere umano e creare spazi più sani, piacevoli e ispirati dalla nostra biofilia. 

1. Edilizia residenziale: Case, appartamenti e complessi residenziali possono incorporare elementi biofili nel design degli spazi interni ed esterni per creare ambienti più accoglienti e salubri a livello psicofisico. Si può anche intervenire in specifiche zone delle abitazioni, come per esempio nello spazio che serve per la rigenerazione e il relax, oppure dove si svolgono attività di home office.
2. Ambienti di lavoro: Uffici, studi professionali e altri spazi di lavoro possono integrare il Biophilic Design per migliorare la produttività, la concentrazione, il livello di benessere e di soddisfazione generale dei dipendenti e ridurre anche l’assenteismo.
3. Sanità: Ospedali, cliniche, ambulatori e altre strutture sanitarie private e pubbliche possono integrare strategie biofile per creare spazi che promuovano la guarigione delle persone e riducano lo stress dei pazienti, del personale e dei visitatori.
4. Educazione: Scuole, asili nido, università e altre istituzioni educative possono beneficiare dell'implementazione del Biophilic Design per favorire un ambiente di apprendimento più stimolante dove sia più facile concentrarsi, ricordare e apprendere. 
5. Strutture commerciali/retail: Negozi, centri commerciali e altre strutture sempre commerciali possono utilizzare la progettazione biofila per creare atmosfere più invitanti che migliorino l'esperienza dei clienti, aumentandone la permanenza nel punto vendita e la fidelizzazione.
6. Hospitality: Hotel, ristoranti e altri luoghi di accoglienza possono integrare il Biophilic Design per creare un'esperienza più piacevole e rendere gli spazi più accoglienti e salubri per i clienti.
7. Spazi pubblici (con e senza vegetazione): Parchi, giardini, piazze pubbliche e altre aree ricreative possono essere progettati in maniera biofila per offrire agli abitanti della città un rifugio naturale, promuovendo la rigenerazione e la connessione con la Natura. 
8. Spazi culturali/religiosi: In strutture destinate ad attività museali o religiose si possono creare spazi che contribuiscono a un miglioramento dell’esperienza dei visitatori fino a enfatizzare la connessione (spirituale) con la Natura.  
9. Architettura del paesaggio: Progetti di architettura del paesaggio possono integrare strategie biofile per creare ambienti esterni armoniosi, sostenibili e rigenerativi.
10. Quartieri e città: La conservazione di aree naturali all'interno o nei pressi delle città può contribuire alla biodiversità e fornire aree di svago per i residenti. L’integrazione di architetture sostenibili, la gestione del ciclo delle acque, la creazione di percorsi pedonali o piste ciclabili (alberate), la progettazione inclusiva e tanti altri aspetti, rendono i quartieri delle nostre città più vivibili, piacevoli, inclusivi, sicuri e sostenibili.

L'implementazione del Biophilic Design nelle varie tipologie costruttive, in abbinamento a solide strategie di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, può variare a seconda del contesto, delle esigenze specifiche, o del budget a disposizione, ma non deve mai perdere di vista l’obiettivo finale e inscindibile: creare spazi che promuovano il benessere degli utenti attraverso la connessione e l'interazione diretta e sensoriale con la Natura.