Trasformare Milano "pezzo per pezzo" per creare una città pluricentrica

Intervista a Paolo Asti di Asti Architetti

Intervista a Paolo Asti di Asti Architetti

Milano, una città in continua trasformazione, rappresenta un'importante cornice per il lavoro di Paolo Asti, fondatore dello studio Asti Architetti. In questa intervista, Paolo Asti condivide la sua visione riguardo al recupero del patrimonio edilizio esistente e la sua concezione di architettura che dialoga con l'ambiente circostante, includendo il verde come elemento centrale nel progetto. Attraverso il suo lavoro, Paolo cerca di preservare l'identità della città, mantenendo un equilibrio tra il passato, le radici e il futuro.

YouTube player

 

Paolo, vorrei iniziare parlando del vostro studio. Quali sono i campi di indagine progettuale in cui vi specializzate?

In Asti Architetti ci concentriamo principalmente sul recupero del patrimonio edilizio esistente, senza limitarci a un settore specifico. La nostra ambizione è quella di contribuire al miglioramento della città in ogni sua sfaccettatura urbana. Attualmente, l'abitazione residenziale è particolarmente richiesta, sia per ragioni legate alla committenza che a motivi socio-economici.

Le persone stanno rivalutando il concetto di casa come rifugio, non necessariamente economico, per la loro pace interiore. Questa trasformazione nel modo di intendere l'abitare e le aspettative di sicurezza ha portato ad un rinnovato interesse per la qualità dell'abitare. Tuttavia, il nostro campo di intervento principale è il recupero del patrimonio edilizio esistente, con un focus predominante su Milano.

 

Mi hai colpito quando hai parlato della trasformazione di Milano "pezzo per pezzo". Potresti approfondire questo concetto?

La mia carriera si è sviluppata intorno alla trasformazione della città per pezzi. Milano è stata un caso unico in Italia nel saper sfruttare le proprie risorse private per trasformarsi in modo significativo negli ultimi vent'anni. Di interventi pubblici di grande portata, non ne conosco molti. Tuttavia, ci sono stati numerosi interventi privati di notevole rilevanza. Sono, comunque, tutti interventi graduali e a pezzi.

In una prospettiva più ampia, Milano rappresenta il cantiere diffuso più grande d'Europa, con una serie di interventi urbanistici diretti che hanno portato a una trasformazione su vasta scala. Milano è riuscita a trasformarsi in modo trasversale in ogni sua parte, passando da una città monocentrica a una città pluricentrica. Questo ha contribuito a creare una vivace città e una migliore qualità di vita complessiva.

Madrid potrebbe essere un altro esempio, ma in termini numerici non c'è paragone. 

Tuttavia, mi piacerebbe raccontarti nel dettaglio uno dei nostri progetti più recenti.

 

Sarebbe interessante sentire qualcosa riguardo a questo progetto. Potresti descrivermelo?

Il progetto principale che il mio studio sta portando avanti attualmente riguarda il recupero della Torre Velasca. Sicuramente avrai visto molte fotografie riguardanti questa torre. 

Presto arriveranno anche le immagini della piazza che abbiamo realizzato. Il recupero del patrimonio esistente non si limita solo alla torre, ma coinvolge anche la piazza, che in realtà non è mai esistita in passato. Questo intervento testimonia il nostro approccio, che non necessariamente richiede demolizioni e ricostruzioni, ma piuttosto il recupero del patrimonio esistente attraverso la rifunzionalizzazione degli edifici

Vorrei anche menzionare un altro progetto recentemente completato, il recupero di un palazzo in via Mezziderilla, che ospitavail Cepu,  l'Università a Distanza. Abbiamo tagliato il palazzo a metà, mantenendo la parte inferiore come elemento di memoria visiva, e abbiamo costruito una sorta di astronave in acciaio e vetro a gradoni sulla parte superiore. Questo intervento crea un dialogo armonico con l'ambiente circostante e rappresenta il nostro modo di creare contemporaneità attraverso il confronto tra il passato, le radici e il futuro. 

Questo intervento ha di fatto trasformato il palazzo in un campus, con spazi verdi e piazze che si integrano con altri edifici del progetto, che recuperano la tradizione industriale milanese delle vetrate che ha fatto sì che il vero interesse sia all'interno. 

 

Sembrerebbe che il verde giochi un ruolo significativo nei vostri progetti. Potresti approfondire questo aspetto?

Il verde non è solo un elemento di progettazione per noi, ma anche una richiesta sempre più frequente da parte dei committenti e dei futuri fruitori dei nostri edifici, sia residenziali che commerciali. 

Fino a qualche tempo fa, il verde era considerato solo un elemento aggiuntivo nella fase finale del progetto, quasi come un dettaglio trascurabile. Anche nei cantieri, spesso veniva affrontato solo alla fine per questioni di tempistica. Tuttavia, oggi il verde sta assumendo un ruolo sempre più importante nella progettazione e nella costruzione. La gente desidera spazi verdi.

Ad esempio, se stiamo realizzando un edificio residenziale e non prevediamo spazi verdi, sia privati che comuni, l'intero progetto non va avanti. Nei nostri progetti, il verde diventa un elemento centrale nelle parti comuni degli edifici, influenzando notevolmente il design complessivo, soprattutto in termini di affacci. 

Mi piace sottolineare un aspetto peculiare del mio studio: l'ulivo. Nella maggior parte dei miei progetti, ho scelto di includere l'ulivo, preferibilmente esemplari secolari. L'ulivo ha sempre avuto per me un significato simbolico e architettonico. La sua struttura, resistenza e la capacità di crescere anche su terreni difficili con poche radici rappresentano caratteristiche che apprezzo. È interessante notare che molte persone, anche quando non ho alcun merito, identificano i miei progetti quando vedono un palazzo con un ulivo, e questo dimostra che le persone notano queste cose. 

L'architettura con una componente verde, studiata in parallelo alla progettazione, si traduce in un risultato positivo e in un apprezzamento da parte delle persone.

 

Se dovessi trovare una parola chiave o una locuzione che ti contraddistingue, quale sarebbe?

È difficile individuare una singola parola, ma direi che la nostra caratteristica principale è la capacità di interpretare e adattarsi alle circostanze circostanti. Questa è una caratteristica personale mia e del mio studio. Ritengo che sia indispensabile per chi fa architettura in Italia

Non possiamo seguire solo la logica del grande gesto architettonico, perché abbiamo una responsabilità maggiore nei confronti del genius loci. 

Negli ultimi anni, l'architettura globale, con un linguaggio che funziona bene ovunque nel mondo, ha portato a un'omologazione che non è positiva per una città come Milano, che perde parte della sua identità. Tuttavia, è inevitabile, perché questo permette alle persone di  sentirsi un po' a casa anche quando arrivano da altre parti del mondo

Ciò che ho notato è che molte grandi aziende straniere, quando scelgono la loro sede a Milano, cercano la vecchia Milano, piuttosto che una pseudo New York. Questo dimostra che, quando possibile, cerco di essere un architetto milanese, ma solo quando è appropriato. Per il resto, è importante mantenere un equilibrio e cercare di comprendere meglio ciò che ci circonda, perché l'immediato contesto fornisce sempre suggerimenti preziosi.

Grazie per la tua disponibilità e le tue interessanti riflessioni.

Grazie a te, è stato un piacere.

 

In un'epoca di profonde trasformazioni, Paolo Asti di Asti Architetti si distingue per la sua capacità di interpretare e adattarsi all'ambiente circostante nel processo di progettazione. Attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente e l'integrazione del verde come elemento fondamentale, Paolo mira a creare una Milano pluricentrica, che conserva la sua identità e offre una migliore qualità di vita ai suoi abitanti. La sua attenzione per i dettagli e la sua sensibilità verso l'ambiente circostante lo rendono un protagonista significativo nel panorama dell'architettura milanese.

L'intervista con Paolo Asti di Asti Architetti rivela l'approccio unico e innovativo dello studio nel trasformare Milano pezzo per pezzo. Con una forte enfasi sul recupero del patrimonio edilizio esistente e l'integrazione del verde come elemento di progettazione, Asti Architetti contribuisce a plasmare una Milano pluricentrica, dove passato e futuro si fondono armoniosamente.

 

Intervista a cura di Giorgio Tartaro

Articoli correlati

Tutti gli articoli
Vuoi ricevere la nostra Newsletter?

Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.

Headquarters

Via Fratelli Cervi, 2
20875 Burago di Molgora (MB)
Italia

 

T +39 039 653081
staff@verdeprofilo.com

SWISS Headquarters

Via G. Calgari 2,
6900 Lugano
Svizzera

 

T +41 091 9859064
staff@verdeprofilo.ch

© 2024 © Verde Profilo Srl PI/CF: 06947710965 sede legale: via valletta 13 - Usmate Velate 20865 MB - Italia
arrow-right