Green Design e Dry Garden: L'Armonia Naturale

Intervista a Filippo Pagliani di Park Associati

Nel mondo frenetico dell'architettura, alcune aziende si distinguono per la loro ricerca costante di nuove soluzioni progettuali e per la sensibilità verso l'ambiente. Tra queste spicca Park Associati, uno studio di architettura che sta lavorando su progetti all'avanguardia. Uno dei temi chiave è l'integrazione del verde e del paesaggio nelle loro creazioni, una sfida che affrontano con entusiasmo e intuizione. In questa intervista, il noto architetto Filippo Pagliani condivide con noi la visione e le idee di Park Associati.

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Filippo, partiamo da Park, qual è il momento di indagine vostra, progettuale, su cosa state lavorando?

Beh, allora, i temi sono molteplici, perché si legano molto a tutti i codici di ricerca che noi abbiamo da anni. Stiamo indagando le tecniche costruttive e le modalità che pensiamo siano più contemporanee, orientate verso un futuro della progettazione. Una delle nostre nuove sfide è legata al paesaggio e al landscape. Pensiamo che sia importante dare un nostro contributo nel ripensare l'indagine sulla natura e sulle relazioni tra uomo e ambiente.

 

C'è sicuramente un legame tra la natura e le nuove esigenze dell'architettura. Come vedete il ruolo del verde e del landscaping nell'evoluzione delle città?

Esattamente, è tutto legato. Il Covid ha portato cambiamenti evidenti nella nostra quotidianità e nell'ambiente di lavoro. Nel nostro progettare, stiamo cercando di creare un rapporto più diretto tra l'interno e l'esterno, favorendo la condivisione con il verde e la natura. Il verde non è più solo una guarnizione, ma uno strumento di progettazione etico e integrato, pensato con specie vegetali adatte al nostro clima.

 

Interessante! Quindi state anche sperimentando nuovi codici di progettazione del verde?

Assolutamente sì, abbiamo sperimentato con il legno e questa ricerca ci ha portato a riflettere sull'importanza del paesaggio naturale. Tra i nostri progetti più significativi c'è l'edificio del Palazzo Sistema, un nuovo edificio per la regione. Abbiamo concepito un parco pubblico con il dry garden, utilizzando piante tipiche del paesaggio mediterraneo, in modo da renderlo autosufficiente e più rispettoso dell'ambiente.

 

La sostenibilità è dunque una parola chiave nel vostro approccio?

Assolutamente sì. Ci raccontiamo con tre parole fondamentali: ascolto, intuizione e sperimentazione. L'ascolto ci permette di comprendere le esigenze del cliente e del luogo. L'intuizione ci guida verso soluzioni innovative, mentre la sperimentazione ci porta ad esplorare nuovi campi di ricerca, come quello del verde.

Park Associati è un esempio brillante di come l'architettura possa sposarsi con la natura in un'armonia sostenibile. La loro iniziativa Archi-Nature promuove l'integrazione del verde e del paesaggio nei progetti, cercando soluzioni etiche e innovative per migliorare il rapporto tra uomo e ambiente. Con il dry garden e la sperimentazione continua, Park Associati sta segnando un nuovo capitolo nell'architettura green, dimostrando come sia possibile creare edifici e spazi pubblici in armonia con la natura.

Intervista a cura di Giorgio Tartaro

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