Filippo Taidelli è un architetto di grande esperienza e creatività, noto per il suo studio compatto ma agguerrito, specializzato in progetti sanitari e retrofit energetico di edifici residenziali, e il suo lavoro si concentra sull'umanizzazione dello spazio della cura. Scopriremo di più sui suoi progetti attuali e sulla visione unica che porta nel mondo dell'architettura.
Il mio studio si dedica trasversalmente a diverse scale del progetto, ma il nostro core business è incentrato su progetti di carattere sanitario e retrofit energetico di edifici residenziali.
Al momento, stiamo concludendo la nuova facoltà di bioingegneria del Politecnico in collaborazione con Humanitas. Inoltre, stiamo sviluppando un progetto affascinante legato a un edificio di servizio per la protonterapia, destinato a malati oncologici, che vedrà la luce nei prossimi 4 anni. Il tema centrale è il rapporto tra le necessità emotive del paziente e l'involucro che lo accoglie, puntando sull'umanizzazione dello spazio della cura.
Esattamente, il nostro obiettivo è ridurre la distanza tra l'involucro e le necessità umane, creando ambienti che riattivino una memoria sensoriale ed emotiva nei pazienti. Per esempio, utilizziamo il verde come strumento di progettazione, passando da elemento decorativo a uno strumento per influenzare comportamenti e suscitare empatia.
Esattamente, il nostro obiettivo è portare all'interno le sensazioni e le emozioni dell'esterno, come la luce del sole, il movimento delle nuvole, i profumi dei fiori. Anche in ambienti con vincoli strutturali, cerchiamo di creare esperienze sensoriali reali con l'uso di tecniche analogiche e digitali.
Assolutamente, una delle parole chiave per noi è "osmosi". È un processo biologico in cui due esseri viventi collaborano, sopravvivono e crescono insieme, e per noi rappresenta una contaminazione positiva tra ambiente e architettura. Utilizziamo materiali locali e sostenibili, creando un equilibrio tra le risorse del luogo e l'efficienza economica. Inoltre, l'osmosi si estende alla relazione tra ambiente interno ed esterno, permettendo un'espansione funzionale degli spazi.
L'intervista con Filippo Taidelli ci ha portato a scoprire un'approccio all'architettura incentrato sull'umanizzazione dello spazio della cura. Attraverso l'uso del verde come strumento di progettazione e l'attenzione alla relazione tra ambiente interno ed esterno, Filippo crea spazi empatici e accoglienti per pazienti, operatori sanitari e visitatori. La sua visione di "osmosi" tra ambiente e architettura si riflette nei progetti attuali, come la nuova facoltà di bioingegneria del Politecnico e l'edificio per la protonterapia. Il lavoro di Filippo Taidelli mostra come l'architettura possa influenzare positivamente la vita delle persone e migliorare l'esperienza in spazi dedicati alla cura e al benessere.
Intervista a cura di Giorgio Tartaro