Rivitalizzazione Artistica e Creativa di una Piazza

L'Intervista a Carla Gammarota dello Studio Tecnico Gammarota

Nell'affascinante mondo dell'architettura e del design d'interni, l'approccio creativo può trasformare spazi anonimi in opere d'arte viventi. Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare Carla Gammarota, un'architetta e interior designer di spicco, dello Studio Tecnico Gammarota. Con oltre sei decenni di esperienza e un'ampia visione d'innovazione, lo studio Gammarota ci conduce attraverso un progetto che ha dato vita a una piazza una volta insignificante. In un'intervista con Giorgio Tartaro, Carla Gammarota rivela come l'arte, la creatività e la collaborazione abbiano contribuito a trasformare una piazza nella città di Foggia.

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 Carla, partiamo dal tuo studio. Di che cosa vi occupate?

Allora, io sono architetto e interior design e lavoro in questo studio tecnico GammaRota, fondato più di 60 anni fa dal mio papà. Da circa 25 anni ci siamo aggiunti io e mio fratello e insieme stiamo facendo questo percorso. Ci occupiamo fondamentalmente di urbanistica, di edilizia residenziale per lo più privata su Foggia e provincia. Questo è il nostro ambito d'azione.

 Quali progetti, quale progetto vuoi raccontare oggi ad ArchiNature?

Io vorrei raccontare l'esperienza meravigliosa di questo progetto che è iniziato quando abbiamo avuto l'incarico di progettare un edificio residenziale e commerciale a piazza Ugo Foscolo, a Foggia. È una piazza poco significativa, è abbastanza grande, si affacciano una serie di edifici, tutti residenziali anni 30, anni 60, anche un edificio anni 90. Quindi, diciamo, su questa piazza che non ha un carattere, un'identità ben precisa, ma io con questo progetto di cui ho avuto l'occasione di progettare, ho voluto fin dall'inizio dare un'identità ben precisa, un carattere a questa piazza.

 Che elementi avete utilizzato?

Abbiamo utilizzato, a parte il progetto, che non è rimasto un progetto fine a se stesso del fabbricato, ma ho pensato di utilizzare l'arte come strumento che andasse a riqualificare e a modificare quasi un po' tutto il contesto della piazza. In facciata ho pensato di creare una sorta di nicchia gigante, alta più di 12 metri e profonda un paio, all'interno della quale collocare una scultura, un'installazione, insomma un'opera d'arte che andasse ad abbellire, non tanto il fabbricato, quanto poi avesse di ripercussioni sull'utilizzo vero e proprio dello spazio. 

Per me è stata  un'occasione per trasformare e modificare il modo di vivere dell'ambiente circostante, visto che la piazza non è vissuta dai foggiani, non è un luogo di incontro. Ho creato un contest sulle mie pagine social, invitando tutti gli artisti a partecipare con un loro progetto o idea che avremmo poi selezionato. L'obiettivo fondamentale era quella di coinvolgere gente non del posto e riuscire, in questo modo, a contaminare l'ambiente con una visione diversa. Gli artisti con il loro modo di vedere l'arte e vivere la vita è stato un tutt'uno con questo.

Il verde come elemento di progettazione: immagino sia importante in una piazza?

Certo, il verde non è solo uno strumento in una piazza, ma è un elemento quasi strategico. Ad esempio, il verde, inteso come pareti verticali ed elementi simili, l'ho già introdotto nei progetti futuri che sono già in programma.

Vi rivolgete a competenze esterne o avete in studio chi si occupa anche della progettazione?

Per quanto riguarda il verde ci rivolgiamo agli esperti del settore, aziende specifiche che ci forniscono e coadiuvano sia nella progettazione e poi nella fornitura.

A livello di materiali che materiali prediligi nel tuo progetto?

Mi piace un po' tutto: lavorare anche con materiali naturali, nuovi e performanti sicuramente. Di sicuro trovo soddisfazione nello sperimentare, quindi un occhio particolare sempre al futuro. Bisogna aggiornarsi anche per stare al passo con i tempi, è una cosa necessaria nel mio lavoro.

Una parola chiave che vi contraddistingue e vi descriva? 

Aggiornamento con creatività. Io mi annoio a fare sempre le stesse cose. L'adrenalina nel mio lavoro mi viene data proprio dalle cose nuove, dalle nuove sfide, nuove idee, nuovi progetti, quindi alla base metterei proprio la creatività. Aggiornarsi divertendosi, ma soprattutto lavorare divertendosi.

Attraverso l'ispirante narrazione di Carla Gammarota, emergono le straordinarie capacità dell'architettura di trasformare spazi insignificanti in luoghi di rinnovamento artistico. Con l'arte e la creatività come principali strumenti di progettazione, lo Studio Tecnico Gammarota ha dimostrato come una piazza senza identità possa trasformarsi in un'oasi di espressione artistica. Il progetto rappresenta un vibrante esempio di come l'innovazione possa modificare il tessuto urbano e coinvolgere comunità attraverso la collaborazione e la visione condivisa.

Intervista condotta da Giorgio Tartaro

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