Nel mondo dell'architettura, l'integrazione del verde sta diventando sempre più cruciale, non solo per l'aspetto estetico ma anche per il benessere degli abitanti delle strutture. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Isabella Stama, co-fondatrice di Studio IS, uno studio di architettura che mette il verde al centro del suo approccio progettuale. Isabella ci ha raccontato come Studio IS abbia trasformato edifici esistenti in spazi verdi e come il loro lavoro abbia impatto sulla comunità.
Allora, la mia attività professionale è iniziata nel 2006 in uno studio importantissimo di Bari, storico. Col tempo sono diventata socia di uno dei due titolari, nonché il mio maestro, l'architetto Dario Morelli. Nel 2018-2019 nasce Studio IS, all'interno c'è anche il nostro collaboratore Giovanni Giovannelli.
Noi ci occupiamo di progettazioni architettoniche a 360°, dalla grande scala, come la rigenerazione urbana, alla piccola, edifici, ville unifamiliari, interior design, arrivando al dettaglio del singolo arredo.
Allora, vorrei raccontare tre progetti a scale differenti, molto brevemente. Sono tre progetti che hanno al loro interno molto, ma molto verde.
Il primo progetto riguarda la riqualificazione di un ex capannone su un arteria importante di Bari, via Amendola, di 100.000m3 di cui ne abbiamo realizzati solo 68m3 perché la nostra volontà era far vivere il costruito all'interno del verde. È un edificio a forma di C con al centro un edificio più basso, dove abbiamo inserito un giardino pensile. In questo modo, chi si affaccia dal balcone non vede una pavimentazione arida bensì un bel giardino.
Anche il secondo progetto è molto affascinante. Palazzo Melo all'interno del quartiere murattiano di Bari, quindi una zona intensa dove purtroppo non c'è molto verde e allora che cosa abbiamo pensato lì? È stato proprio un input giusto, inseriamo il verde verticale anche perché si trattava di un palazzo degli anni '60 privo di balconi e terrazzi.
Quindi, li abbiamo progettati sfalsati, in modo che potessero accogliere un verde lineare con delle fioriere lineari che vanno a finire in vasche un po' più grandi. In questo modo abbiamo ridisegnato la facciata dell'intero palazzo. In questo progetto, il verde, non è decorativo, anzi è un componente essenziale, direi proprio protagonista rappresentando un piacere non solo per chi vive all'interno ma non solo.
Il terzo progetto è una villa unifamiliare, Villa C, nel quartiere di Carrassi. Siamo entrati in itinere, era solo un parallelepipedo, anche qui privo di balconi e terrazzi. Quando ci hanno chiamato la prima cosa che ho detto è che "la casa deve essere un tutt'uno con questo bellissimo spazio esterno". Quindi, abbiamo inserito degli affacci esterni con molto verde.
Questo progetto rappresenta proprio il nostro modi di lavorare: inserire il verde a tutti i costi sia per un piacere personale, ma anche collettivo.
Noi abbiamo dei consulenti esterni. Tuttavia a me piace moltissimo studiarlo: capire le varie specie, come si chiama quel tipo di pianta, questa vuole il sole, quest'altra il vento, etc. Penso sia importante, come nel Palazzo Via Mielo, dare diverse sfumature stagionali al palazzo, quindi movimento e ritmo all'architettura stessa.
Sì, sinergia, mi piace moltissimo, la usiamo tantissimo. Io e il mio collega, Dario Morelli, lavoriamo molto in sinergia, non solo tra di noi ma anche con collaborazioni esterne. Soprattutto ci piace trovarci in sintonia con i nostri committenti.
Studio IS sta dimostrando come l'architettura verde non sia solo una tendenza estetica, ma una filosofia di design che può migliorare la qualità della vita delle persone e l'ambiente circostante. Grazie a Isabella Stama per averci mostrato come il verde possa diventare una parte integrante dell'architettura moderna, creando spazi più sani e sostenibili per tutti.
Intervista condotta da Giorgio Tartaro