"Natura! Ne siamo circondati e avvolti - incapaci di uscirne, incapaci di entrare nel suo profondo.
Non richiesta, senza preavviso ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina,
finché stanchi non ci sciogliamo dalle sue braccia...
...Viviamo in mezzo a lei e le siamo estranei. Lei ci parla in continuazione, ma non tradisce il suo segreto. Agiamo continuamente su di lei, ma su di lei non abbiamo alcun potere..."
Ad un lettore odierno sembrerà strano e forse anacronistico trovare alcuni frammenti di una poesia scritta nel 1781 da Georg Christoph Tobler o da Johann Wolfgang von Goethe (l'attribuzione non è mai stata chiarita!) in un articolo che parla del rapporto Natura-Uomo, perdipiù pubblicato su un blog di un'azienda che si occupa di progettazione e realizzazione di soluzioni di verde e di servizi legati al mondo vegetale.
Però, noi di VERDE PROFILO desideriamo guardare oltre e con la mente aperta riusciamo a intuire l'estrema attualità di questa poesia perché si riferisce in maniera cristallina al nostro rapporto con la Natura che tuttora si divide tra ammirazione e timore, fascinazione e mistero, contemplazione che, nonostante le avanzate tecnologie e le molteplici scoperte scientifiche dei nostri tempi, è ancora caratterizzato da tanta incomprensione.
In questo articolo:
Due aspetti sono sicuramente cambiati dall'epoca di Tobler e Goethe: oggi la maggior parte delle persone vive ormai lontana da qualsiasi contesto naturale o ne è del tutto distaccata; inoltre, in appena due secoli e mezzo (dall'inizio della Rivoluzione Industriale) siamo riusciti a cambiare in maniera permanente e irreversibile gli ambienti naturali e questo ci distingue da tutti gli altri esseri viventi sulla terra. Questi cambiamenti hanno degli effetti spesso gravi sugli ecosistemi, e di conseguenza anche su di noi.
Però, facciamo un passo indietro! Noi esseri umani apparteniamo alla Natura. Abbiamo bisogno della Natura per vivere. Necessitiamo di ossigeno per respirare, di acqua per idratarci, di cibo per nutrirci, di un clima né troppo caldo né troppo freddo per garantire le funzioni corporee essenziali. Ci distinguiamo da altri esseri viventi, perché siamo capaci di ragionare sul nostro passato, presente e futuro, possiamo interrogarci su come funziona il mondo e su chi siamo noi, ma anche su come intervenire sulla Natura. Siamo esseri creativi, sviluppiamo idee, pianifichiamo progetti e discutiamo su come raggiungere i nostri obiettivi. Abbiamo sviluppato culture diverse con regole proprie e inventato numerose soluzioni per agevolare le nostre vite. Noi esseri umani influenziamo la terra più di ogni altro essere vivente. Noi modifichiamo la Natura! Costruiamo città enormi e giganteschi impianti di infrastruttura di mobilità stradale e ferroviaria, disboschiamo intere aree, estraiamo enormi quantità di petrolio, gas e combustibili fossili per il nostro insaziabile fabbisogno di energia.
Tutto questo fa sì che viviamo in maniera più confortevole, ma il prezzo è alto, perché le conseguenze del nostro agire hanno spesso gravi effetti sugli ambienti naturali, sul clima, sugli altri esseri viventi e anche su di noi.
Per questo motivo abbiamo una particolare responsabilità nei confronti della nostra "Madre Terra"!
Tanti di noi non ne sono consapevoli o non nutrono nessun interesse, perché si tratta di tematiche, che se non sono vissute in prima persona e solo dagli schermi dei nostri televisori o dai nostri computer, appaiano troppo astratte per coinvolgere veramente le nostre coscienze.
Oggi abbiamo una relazione affettiva con la Natura che si potrebbe definire complicata. A prima vista sembra che si tratti di un ‘amore asimmetrico', dove la Natura generalmente non ha bisogno dell'Uomo, e dove quest'ultimo invece non può vivere senza di lei. Però, se analizziamo questo rapporto più da vicino, ci rendiamo conto che a partire dall'epoca del Neolitico (circa 14.000 anni fa), ossia da quando noi esseri umani abbiamo cominciato a diventare sedentari e a costruire i primi villaggi, si è instaurato un rapporto sempre più ‘utilitaristico' in senso negativo con la Natura che ha finito per distruggere interi ecosistemi. Dobbiamo urgentemente (re)imparare a rispettare e amare la Natura!
Possiamo fare molto nel nostro piccolo: per esempio, potremmo cominciare a riempire gli spazi interni in cui viviamo, lavoriamo, giochiamo, studiamo e guariamo, con piante e fiori. Anche gli ambienti verdi esterni riservano molteplici benefici di salute e benessere psicofisico per noi. Se non sappiamo da dove cominciare, ci possiamo rivolgere agli esperti del verde. Perché non crearci un nostro piccolo orto dove coltivare frutta e verdura a portata di mano e a chilometro zero?
Piccoli gesti riusciranno a farci sentire ogni giorno meno «estranei» di fronte alla Natura e ai suoi fenomeni!
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Bettina Bolten, Biophilic design consultant