Vi siete mai chiesti perché dopo una lunga settimana lavorativa piena di sforzi a livello psicologico o fisico, a un certo punto vi sentite esausti e desiderosi di mollare tutto e di fuggire in qualche piacevole luogo in mezzo alla Natura incontaminata?
Perché diciamo "bello" oppure "ora mi rigenero" quando ci troviamo in un paesaggio montano o su un fresco prato pieno di fiori colorati in un parco urbano, oppure di fronte a un vigoroso giardino verticale nel nostro ufficio?
Perché riempiamo il nostro terrazzo con piante e facciamo passeggiate nel bosco senza un apparente motivo, se non quello di tenerci in forma e di prendere una boccata d'aria?
Ognuna di queste situazioni testimonia in modo singolare il nostro rapporto con la Natura e come ci influenza in molti aspetti della nostra esistenza, anche se tanti di noi non ne sono (più) consapevoli.
In questo articolo:
Siamo attratti da tutto ciò che è vivo, e le cose viventi possono suscitare in noi fondamentalmente due emozioni:
La biofobia può sembrare l'antitesi della biofilia, che si traduce letteralmente come "AMORE PER LA VITA", ma quest'ultima riflette la tendenza intrinseca ad affiliarsi con la Natura, una tendenza che include sia l'interesse e l'affetto positivi, sia l'apprensione e l'avversione per essa.
La biofilia è innata, ed è una predisposizione genetica che tutti noi possediamo, ma deve essere stimolata ed educata per potersi esprimere al meglio. Il contatto diretto con la Natura ha molteplici effetti positivi sulla nostra salute e sul nostro benessere psicofisico, come dimostrano numerosi studi scientifici. La scrittrice Jane Austen già lo intuì, quando nel suo romanzo Mansfield Park scrisse "Mi riposerò presto [...] Sedersi all'ombra, in una bella giornata, e guardare in alto verso le verdi colline lussureggianti, è il miglior riposo."
Occuparsi del forte legame tra Uomo e Natura non è una moda del momento, oppure un trend che presto diventerà obsoleto, ma una relazione che si è sviluppata e consolidata durante i lunghi anni della nostra storia evoluzionistica a stretto contatto con la Natura e ha ancora oggi, senza dubbio, un forte impatto sulle nostre azioni, scelte e preferenze. Numerose decisioni e tanti gesti quotidiani sono guidati dalla nostra biologia e provengono dai nostri adattamenti agli ambienti naturali avvenuti durante l'evoluzione della nostra specie.
L'ecologo statunitense Stephen R. Kellert (1943-2016), che è stato professore all'Università di Yale, oltre a essere l'inventore del Biophilic Design (una disciplina progettuale e una scienza applicata che si occupa di ambienti costruiti che sono in grado di stimolare la nostra innata biofilia con effetti rigenerativi e di riduzione del nostro stress - ne abbiamo parlato in altri contributi nel blog), ha cercato di sistematizzare la cornice teorica della biofilia.
Insieme a Edward O. Wilson, Kellert ha sviluppato l'ipotesi della biofilia. Nel suo libro "The Value of Life" (1996), egli ha individuato i 9 VALORI DELLA BIOFILIA.
Per Kellert la biofilia riflette la tendenza umana a dare importanza e valore alla natura.
Dipendiamo dal rapporto con essa, o meglio dalla qualità di questo rapporto, da un punto di vista UTILITARISTICO, NATURALISTICO, ECOLOGICO-SCIENTIFICO, ESTETICO, SIMBOLICO, UMANISTICO, MORALE, DI DOMINIO e NEGATIVO.
Questi valori si sono sviluppati durante la nostra evoluzione, perché sono stati determinanti nel promuovere la salute e il benessere dei nostri antenati.
Essi sono considerati tendenze biologiche o intrinseche "deboli", che sono fortemente influenzate dall'apprendimento e dall'esperienza di ognuno di noi all'interno di un contesto culturale o comunitario.
Qui potete trovare i 9 VALORI DELLA BIOFILIA e quali sono le loro FUNZIONI per l'essere umano (Kellert, 1996; Barbiero, 2016).
La scala gerarchica, e l'intensità di questi valori, cambiano da individuo a individuo e anche all'interno delle comunità umane, ma la loro sana e adattiva espressione appartiene a ciascun individuo della nostra specie.
Vorrei finire questo piccolo excursus nel mondo dei valori della biofilia con una frase che si attribuisce a Leo Tolstoj:
"Una delle prime condizioni per la felicità è che il legame tra Uomo e Natura non venga interrotto"!
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Bettina Bolten, Biophilic design consultant